top of page
  • Immagine del redattoreRoberta Caserini Visual

Rosa empatia

E' per tutti un momento difficile ma sono sicura che #tuttoandràbene.


In questi giorni leggendo i giornali, seguendo i post sui vari social, guardando telegiornali e talk show in tv, mi sono trovata a pensare a quanto sia importante una corretta comunicazione, dell'EMPATIA e se le piccole e medie aziende, i negozianti, i gestori di bar e ristoranti, gli albergatori e soprattutto chi si occupa della loro comunicazione marketing, abbia comunicato con consapevolezza del momento, o no.

Se alcuni brand sono diventati eroi, altri sono scivolati su una buccia di banana, perché non c'è cosa più odiosa di chi ti promette comprensione solo quando ha bisogno e ti ignora quando invece ne avresti più bisogno.

E sapere che il tuo brand preferito non capisce la tua angoscia, può allontanare il più fedele dei clienti.

Empatia nel visual branding

L'empatia è la base di una perfetta comunicazione anche visiva.


L'EMPATIA aiuta ma sinceramente non è un valore che spesso analizzo durate i miei progetti di visual branding offline semplicemente perché si da per scontato che un brand comprenda a pieno il suo cliente prima di procedere con qualsiasi rapporto con lui e quindi che sia più vantaggioso e differenziante comunicare altri valori, però l'EMPATIA è direttamente collegata ad altri valori fondamentali per un brand, come la fiducia e l'accoglienza, quindi possiamo dire che per un brand è fondamentale.


E ciò che stiamo vivendo e tutta questa empatia nell'aria, mi ha portato a riflettere più approfonditamente su come si potesse trasformare questo sentimento che spesso è associato a comportamenti e parole, in design e messaggi visivi. Anche perché da ciò che ho visto in questi giorni, non è poi così presente e spesso viene sottovalutata.


Come si può mostrare l'empatia di un brand?


La parola EMPATIA deriva dal greco antico "εμπαθεία" (empatéia, a sua volta composta da en-, "dentro", e pathos, "sofferenza o sentimento") e veniva usata per indicare il rapporto emozionale di partecipazione che legava l'autore-cantore al suo pubblico.

Alla fine dell'Ottocento Robert Vischer, studioso di arti figurative e di problematiche estetiche, ne riprende il concetto inserendolo all'interno di un contesto legato alla riflessione estetica, ove con empatia s'intende la capacità della fantasia umana di cogliere il valore simbolico della natura.

Il termine empatia verrà poi utilizzato da Theodor Lipps, considerandolo quale attitudine al sentirsi in armonia con l'altro, cogliendone i sentimenti, le emozioni e gli stati d'animo, e quindi in piena sintonia con ciò che egli stesso vive e sente (fonte wikipedia).


Quindi l'empatia nasce per decifrare il rapporto emotivo tra un elemento visivo e chi lo osserva. Fantastico, soprattutto per chi come me, si occupa di comunicazione visiva!


L'empatia è una predisposizione d'animo all'accoglienza di uno sentimento che inizialmente non ci appartiene.


L'EMPATIA è di colore rosa, forse perché l'universo femminile è più portato all'ascolto, forse perché tra tutti i colori è quello meno invasivo, il rosa è un colore che sta al suo posto e anche chi non lo ama particolarmente ne intuisce il potenziale anche accostandolo ad altri colori.

L'EMPATIA ha forme arrotondate e percorsi semplici, atmosfere calde che invitano alla confidenza, luci soffuse ed un senso di intimità.



Ho pensato quindi ad un divanetto rosa o una poltroncina cipria dove le clienti si possono accomodare tra una prova vestito e l'altra.

Ho immaginato sedute rosa e tavoli rotondi dal tono confidenziale dove degustare ottimo cibo e ottime chiacchiere.

Ristorante Abano Terme

Anche i brand dove non è necessario mostrare una spiccata empatia, perché ovviamente non per tutti è fondamentale, possono creare questo senso di accoglienza e comprensione utilizzando layout ampi e arredi dalle linee basse e dai colori tenui, adatti a predisporre il cliente ad esporre le proprie necessità e i propri dubbi, i propri sentimenti.

Banalmente, anche il portaombrelli all'ingresso di un locale può rappresentare un oggetto che mostra l'empatia del brand in una giornata di pioggia. La predisposizione d'animo del cliente sarà migliore se si sentirà ben accolto.

Oppure se l'EMPATIA va mostrata ai propri collaboratori, ai propri dipendenti, mi sento di dare un semplice consiglio, evitare l'effetto ufficio del Megadirettore Galattico, noto anche come Duca Conte Maria Rita Vittorio Balabam. Lasciamo ad altri spazi il minimalismo o gli arredi monacali e coloriamo le pareti.

LaScimmiaPensa.com

Ho pensato ovviamente anche alla mia ossessione per le stanze da bagno.

In altri articoli ho esposto la grande valenza comunicativa e strategica che può avere la stanza da bagno e ho già scritto quanto personalmente, giudico la qualità di un locale e della cucina da come si presenta questo ambiente, da come è pulito e dalle piccole comodità o gentilezze che il brand dona ai clienti.

Il locale bagno può rappresentare l'empatia di un brand se è accogliente, pulito e arredato per rendere anche questa "esperienza" gradevole e memorabile. Perché il gentil sesso, quando in gruppo si cena al ristorante o quando ci si ritrova in un bar, se il locale bagno è confortevole, ci deve andare in coppia?

Per chiacchierare in tranquillità. Avete presente il film "Come sposare un milionario"? C'è una scena bellissima delle tre protagoniste che si ritrovano in toilette per confrontarsi sulle tattiche da utilizzare per accalappiare i rispettivi miliardari. Nel locale bagno c'è anche un mobile toilette dove rinfrescarsi il trucco.


In uno dei miei primi lavori, ho seguito il restyling di un palazzo adibito a eventi e uno degli interventi più divertenti è stato rendere più accoglienti i bagni dotandoli di quelle piccole attenzioni che rendono la permanenza in questo luogo confortevole, fiori, profumatori, fazzolettini e eau de toilette a disposizione dei clienti.

Nell'antibagno, un comodo divanetto è diventato custode di confidenze, una zona dove rilassarsi lontano dalla confusione.



Perché progettare con il Visual Branding Offline


La concorrenza in questi ultimi anni è diventata imprevedibile, agguerrita e in abbondanza.

Il luogo di vendita deve essere un elemento distintivo fondamentale, richiesto, ricercato e riconosciuto dal proprio cliente.

Entrando in un luogo coerente con le aspettative del cliente, questo, percepisce ciò che vede come familiare entrando in sintonia con l’azienda affidandosi volentieri e riconoscendone il GIUSTO valore. In questo modo l'atto di acquisto-vendita diventa naturale e semplice.

Comunicando coerentemente i valori dell’azienda, per il cliente diventa difficile paragonarla ai concorrenti e il prezzo sarà percepito come secondario all'impulso d'acquisto.

Il visual branding offline aiuta i brand a rendersi familiari, memorabili e a differenziarsi dalla concorrenza mostrando i propri valori e le proprie caratteristiche


Se pensi che sia ora di differenziarti della concorrenza senza dover per forza agire sui prezzi, chiamami o scrivimi una mail, raccontami di te, dei tuoi obbiettivi, mostriamo la tua unicità.



53 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page