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  • Immagine del redattoreRoberta Caserini Visual

(FORSE) I TREND ESTATE 2020 PER I RISTORANTI

COME SARA' IL RISTORANTE DEL PROSSIMO FUTURO?


Ho una scatola nel mio armadio che contiene business card, scontrini, depliant e piccoli oggetti. E' la mia scatola dei ricordi, la raccolta è iniziata circa vent'anni fa quando ho incontrato quello che è diventato mio marito, il mio compagno di vita e di viaggi.

In quella scatola c'è una rosa, parte del mazzo di fiori che Luca mi ha regalato il giorno del mio ventiduesimo compleanno, il bigliettino allegato e il menù del ristorante che ho scelto per festeggiare, Il Postiglione di Montodine (CR). L'ho scelto perché ho un debole per i ristoranti con carattere e per la buona cucina. Nonostante siano passati tanti anni mi ricordo ancora i sapori dell'ottimo cibo e l'atmosfera; una serata perfetta insieme alla persona perfetta, nel posto perfetto, luci soffuse, candele, elementi rustici ma eleganti.

In quella scatola ci sono tantissimi depliant di ristoranti che sono stati la perfetta cornice di pranzi perfetti dove la location, il servizio e il buon cibo sono diventati bellissimi ricordi e dove se possibile mi piacerebbe ritornare, perché ovviamente i depliant servono anche a quello a rendere facile la ricerca del numero di telefono.

Diventare un ricordo prezioso è diventato fondamentale per un ristorante, perchè significa avere più probabilità di essere scelti in futuro dal cliente, nonostante la sempre più agguerrita concorrenza, nonostante le sempre meno possibilità economiche del cliente.


Foto di Andrea Piacquadio da Pexels

Tranquilli non voglio raccontarvi la storia della mia vita ma voglio raccontarvi un sogno che ho fatto in questi giorni, domandandomi se nel nostro prossimo futuro i ristoranti saranno ancora luoghi dove sarà possibile coltivare bellissimi ricordi o dove la paura di un nemico invisibile renderà pranzare fuori casa un'esperienza angosciante.


SARA' SOLO UN SOGNO?

Ho sognato di festeggiare la ritrovata libertà dopo la quarantena e di cenare con Luca in un ristorante. Una gentilissima hostess ci apre la porta, indossa guanti e mascherina. Consegna anche a noi un paio di guanti di lattice e ci accompagna al nostro tavolo, ben distanziato dagli altri e circondato da pareti in plexiglas, le poltroncine sono ricoperte da un telo di carta bianca usa e getta, come quella usata sui lettini dai dottori. Sul tavolo di corian, spoglio e di un bianco accecante, da un monitor touch screen, collegato tramite wifi con la cucina si può visionare il menù e scegliere quali prelibatezze gustare, queste saranno servite su un carrello in acciaio coperto da un telo di plastica, spinto dal cameriere e lasciato lì vicino. Presi i piatti coperti da una cupola per evitare involontarie contaminazioni, gustiamo la nostra cena. In sottofondo, la musica di un gruppo che suona sul palco visibile attraverso il vetro di protezione e il rumore delle ventole di ricircolo dell'aria che diffondono nell'ambiente un leggero profumo di disinfettante. Paghiamo con la carta di credito passandola direttamente nella fessura del monitor sul tavolo, ci alziamo, e subito un ragazzo con guanti e mascherina ritira i nostri piatti e li infila in un contenitore di acciaio chiuso ermeticamente per portarli a disinfettare, prende i tovaglioli, la carta che ricopriva le nostre poltroncine e passa tutto l'ambiente con una bella spruzzata di disinfettante.


QUALE ESPERIENZA CERCHERANNO I CLIENTI?


Sogno allucinante? Si.

Futuro probabile? Forse.

E non vi ho raccontato quando ho avuto bisogno della toilette... Se non esco in tempo dalla porta mi avrebbe investito una bella doccia al profumo di Amuchina ...


Sono stata forse un po' disfattista nel mio racconto che però probabilmente non si discosta tanto da ciò che ci attende. Soprattutto perché al di là delle norme che influiranno sulla gestione dei ristoranti, molti clienti cercheranno proprio questo, la fiducia e la tranquillità dell'assenza di virus e batteri in un locale igienizzato, per non pranzare con la paura di ritrovarsi ammalati.


Foto di cottonbro da Pexels


ALCUNI VALORI AVRANNO LA PRECEDENZA


Empatia, benessere, efficienza, igiene.

Probabilmente saranno questi gli elementi che il cliente prenderà in considerazione, nella scelta di dove consumare i suoi pasti fuori casa.

Come comunicare questi valori, questi aspetti considerando che mostrare un bel sorriso accogliente o parlare senza sentirsi impacciati con una mascherina che copre il volto, non è possibile? Già ho scritto in un articolo (ROSA EMPATIA) come mostrare visivamente empatia, in questa situazione occorre però tenere particolarmente presente che il cliente vorrebbe dimenticare tutto quello che ha passato ma che purtroppo, effettivamente non è ancora finito.

Magari, prendendo spunto dal mio racconto, che può diventare meno film horror, se mascherine e guanti sono colorati e magari brandizzati (grazie per la percentuale sull'idea se qualcuno vuole realizzarla😁), se si gestisce al meglio l'esperienza e la percezione visiva del brand, con l'utilizzo di colori e arredi morbidi, con percorsi facilitati e con un tocco di design biofilico.

Visto che i contatti e colloqui dovranno essere necessariamente minimi.

Bisogna ripensare al layout, ai percorsi e allo spazio, bisogna rendere la location cucita ancora di più sul cliente cercando di farlo sentire a proprio agio, al sicuro ma comunque lasciando spazio alla sua voglia naturale di essere animale sociale. Da un po' di tempo si parlava di trend per i locali commerciali legati alla propensione naturale dell'uomo di socializzare , si promuovevano quindi eventi dove creare piccole comunità di fan, si progettavano location dove la socializzazione veniva incentivata, tavoli da condividere, atmosfere che ricordavano la piazza del paese dove instaurare nuove amicizie. Ora probabilmente gli eventi diventeranno inviti esclusivi riservati a pochi dove il cliente vorrà essere coccolato e salvaguardato.

La tecnologia digitale entrerà sempre di più a far parte degli strumenti fondamentali per la gestione di un ristorante e noi che ci occupiamo di location dovremo pensare a come rendere un ambiente sterile anche gioioso, caldo e accogliente.



Pensi di aver bisogno di una consulenza perché non sai da dove iniziare il restyling del tuo locale ed essere pronto al post-quarantena?

Un ottimo aiuto puoi trovarlo prenotando la scheda che ho messo a disposizione per iniziare ad analizzare i punti forti e quelli deboli della tua location (SCHEDA) oppure puoi scrivermi qui roberta@robertacaserini.it ed insieme riprogetteremo il tuo ristorante per renderlo empatico, accogliente e a prova di ipocondriaci.


Foto di Dmitry Zvolskiy da Pexels



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